Starò sveglia.
Non sono nata forse per il trionfo nascosto nelle cose?
Per questo grigio nuovo d’asfalto sotto il canto dei tacchi, che ad ogni passo cambia manto e parola? E per la seta frusciante che è la lana d’un cappotto felice e per le auto che ne accendono l’orlo con rombi di palingenico stupore?
La notte sarà un groviglio di strade da ripercorrere e il petto una città in tumulto.
E’ stupido dormire dentro quest’aria che si fa scaltra e bruna. Che sa dove soffiare l’eco d’un giorno morente e raccontare quello che verrà.
E’ stupido dormire se ho stelle fra le mani che pulsano sogni.
Per questo starò sveglia e ad ogni fibra dirò: Regalami un pudore dischiuso al sacrilegio e ad ogni palpito scava solchi di meraviglia dentro me.