
Bacco e tabacco
patata e lacca
pacco e patacca
trucco e parrucco
Dodici il tacco:
lei suole (di scarpa griffata)
parlare al paese
con linguacoltello
cortese.
Mire e scommesse
da pitonesse
Lui, altrettanto:
parole sui denti
suadenti
Giacche e cravatte
sorrisi e bisi
borse e rossetti
pompe e colombe
maschere e falchi
E borotalchi
E intanto cantano,
lucidi e brilli,
grilli e cicale
culi e mutande
Frinir contento
nitidi scopi:
trappole a topi
Marce le uova
stretta la via
cipria e melassa
tuttavia.
Ritinte trame
ordite sorti
mine vaganti
opere pie
leccati cuori
fauci giganti
S p o l p a t a g e n t e
Da qui si rimira, senza vederli,
tutti i ricami
dell’immondizia
Da qui si fiuta,
senza odorarli,
tutti gli olezzi
dell’arroganza
Da qui si ascolta,
senza mai udirlo,
l’orrido insulto.
E tutti, insieme,
balliamo e cantiamo
W l’indulto!
Quant’è bella la sporcizia, che s’annida in ogni via
Chi vuol esser suicidato, compri un cappio e così sia.